Cos'è la fotobiomodulazione?
La fotobiomodulazione (PBM) è una tecnologia terapeutica avanzata che utilizza luci LED a bassa intensità—nello specifico le lunghezze d’onda della luce rossa, blu e vicino infrarosso (NIR) —per stimolare i meccanismi biologici delle cellule. Attraverso l’assorbimento selettivo della luce da parte dei mitocondri, questa terapia attiva una serie di processi rigenerativi naturali, promuovendo la produzione di energia cellulare (ATP), la riduzione dello stress ossidativo e la modulazione dell’infiammazione.
La tecnologia della luce è non invasiva, indolore e clinicamente validata. Viene utilizzata in ambito medico, estetico, sportivo e fisioterapico per accelerare la guarigione, ridurre il dolore, migliorare la qualità dei tessuti e favorire il benessere generale. I suoi effetti benefici sono stati documentati da innumerevoli studi scientifici, la tecnologia è approvata da enti regolatori come la FDA e certificata CE in Europa.
Le origini
Pur non avendo scoperto direttamente questa tecnologia, la NASA ha avuto un ruolo fondamentale nel suo sviluppo. Negli anni ’80, studiando la crescita delle piante nello spazio, scoprì che alcune lunghezze d’onda, tra cui la luce rossa, avevano effetti benefici sui tessuti cellulari.
Queste ricerche portarono alla creazione di diodi a emissione luminosa (LED) specifici, inizialmente pensati per l’uso spaziale, poi adattati a scopi terapeutici sulla Terra.
Già nel 2000, la NASA parlava del “potere curativo della luce”. Da allora, medici e ricercatori hanno approfondito l’uso della luce rossa per guarigione, infiammazioni, dolore, acne, rughe e crescita dei capelli.
Oggi la terapia con luce rossa è il risultato di un ampio percorso scientifico, di cui la NASA ha rappresentato un punto di svolta.
Luce LED ed energia cellulare
Come la terapia LED agisce sulle cellule
La fototerapia genera fotoni, o particelle luminose.
Questi vengono assorbiti dai fotorecettori nei mitocondri, dove vengono trasformati in adenosina trifosfato (ATP), la principale fonte di energia per le cellule. Livelli elevati di ATP stimolano i processi metabolici, la sintesi di DNA e RNA, proteine, enzimi e altre sostanze necessarie per la rigenerazione cellulare.
La terapia LED promuove la mitosi (divisione cellulare) e ripristina l'omeostasi. Fornisce energia supplementare alle cellule compromesse, con conseguente miglioramento naturale della funzionalità cellulare, della riparazione e del ringiovanimento.
La scienza della luce
Sinergia di 3 lunghezze d'onda
La luce rossa, la luce blu e vicino infrarosso sono le più clinicamente studiate e con effetti benefici più comprovati. Celluma utilizza tutte e tre le lunghezze d'onda in modo sinergico, con dosi che dipendono dal tipo di protocollo di trattamento, per condizioni quali invecchiamento cutaneo, acne, perdita di capelli, dolori muscolari e articolari, ferite e adipe in eccesso.
Equilibrio tra potenza, distanza e tempo
I risultati della terapia con luce LED a bassa intensità dipendono da tre fattori, che insieme garantiscono una combinazione sicura ed efficace di emissione di energia, aumentando i livelli di ATP mitocondriale: distanza, potenza e tempo.
Legge dell’inverso del quadrato
L’intensità luminosa decresce rapidamente con l’aumentare della distanza dalla fonte LED, secondo la legge dell’inverso del quadrato.
Per risultati ottimali, il dispositivo deve essere posizionato il più vicino possibile alla pelle, garantendo una dose efficace e costante di energia.
Risultati ottimali nel range terapeutico
La risposta dei tessuti alla luce LED segue una curva bifasica.
Per essere efficace, la fotobiomodulazione deve rispettare un intervallo ottimale di dose luminosa (2–10 J/cm²). Una dose troppo bassa non produce benefici, mentre una dose eccessiva può risultare inefficace o persino dannosa per i tessuti.
Ogni lunghezza d’onda, una profondità specifica
La luce LED agisce in base alla lunghezza d’onda: la luce blu (465 nm) penetra negli strati più superficiali della pelle (epidermide), risultando efficace contro batteri e impurità; la luce rossa (640 nm) raggiunge il derma stimolando collagene, riparazione e circolazione; la luce infrarossa vicina (880 nm) attraversa i tessuti fino al tessuto adiposo, agendo su dolore profondo, infiammazioni e metabolismo cellulare.
Ogni trattamento è calibrato per raggiungere il bersaglio preciso, massimizzando i benefici terapeutici.
